L'età pensionabile
2023-ongoing

Nel 1986 Francesco Palma diventa vigile urbano. Trentasei anni dopo va in pensione. Un anno dopo parte con suo figlio per il Cammino di Santiago. Attraverso un insieme di immagini che ripercorrono il viaggio, gli ultimi giorni di servizio e l’archivio di famiglia, questo lavoro si confronta con i passaggi di stato e gli interrogativi che accompagnano e si riscrivono nel corso di una vita. La dimensione del viaggio, quaranta anni dalla prima e ultima volta all’estero, incrocia la riscrittura della propria libertà come di fronte ai propri vent’anni, interrogandone il senso e permettendo, a sessantacinque, di chiedersi cosa sia trovarsi allo stesso modo sulla soglia dell’irresolutezza, del bisogno di trovare il proprio spazio di appartenenza, riscriverne il ruolo.
Per quasi quarant’anni Francesco Palma ritrova la sua individualità nel dovere, prima della leva militare, poi quello del vigile urbano, facendo della divisa la rappresentazione estesa della sua funzione sociale.
Il Cammino si offre non solo come opportunità di trovare un gancio temporale con l’età giovanile, ma soprattutto come un nuovo sistema di segni. Francesco passa dalla consapevolezza del perimetro urbano di un paese, di cui è custode, allo spazio inesatto, liquido, di una geografia in cammino a cui affidare nuove domande.
Cosa ha significato restare in un luogo tanto a lungo? In che modo il suo lavoro ha inciso sulla percezione del suo spazio privato? Quanta di quella immaginazione giovanile è rimasta timidamente celata dal non aver visto altrove? Cosa significa la volontà e la fatica per un uomo in pensione?
È nell’atto del camminare che questo viaggio ha permesso a entrambi, padre e figlio di attraversare molteplici spazi della propria vita, di confrontare tempi diversi dell’età adulta e dell’età giovanile.
La gente è strana, diversa, dice Francesco sulla soglia, guardando altra gente, in un sorriso che è un’epifania. Così Francesco Palma, a sessantatré anni, ha scoperto che gli piace viaggiare.

In 1986, Francesco Palma became a traffic policeman. Thirty-six years later, he retired. A year after, he left with his son for the Camino de Santiago. Through a series of images that retrace the journey, his final days on duty, and his family archive, this work explores the transitions of life and the questions that arise and reshape themselves over time. The journey, marking forty years since his first and last trip abroad, intertwines with the rewriting of his own sense of freedom, mirroring his younger self at twenty. At sixty-five, it allows him to reflect on what it means to stand once again on the threshold of uncertainty, to search for a place of belonging, and to redefine his role in life.
For almost forty years, Francesco Palma found his individuality in duty—first during his military service and later as a traffic policeman—making the uniform an extended representation of his social function.
The Camino offers not just an opportunity to reconnect with his youth, but above all, a new system of symbols. Francesco transitions from the familiar boundaries of a town he served as a custodian to the undefined and liquid space of a journey on foot, where he entrusts himself to new questions.
What did it mean to stay in one place for so long? How did his job shape his perception of private space? How much of his youthful imagination remained quietly hidden because he never travelled abroad? What does determination and effort mean for a retired man?
Through the act of walking, this journey allowed both, father and son, to traverse multiple dimensions of their lives, comparing different stages of adulthood and youth.
“People are strange, different,” Francesco says at one point, standing on the threshold, watching others with a smile which looks like an epiphany. At sixty-three, Francesco Palma discovered that he loves traveling.














2024_L'età pensionabile exhibited at Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee, Villa Brandolini (Pieve di Soligo), curated by Carlo Sala



